25.6.11

La’nchianata Pub presenta, in attesa del programma comple2011

La’nchianata Pub – via per mare, Torricella (Ta) – www.lanchianata.it

Info concerti: 368.7305100/328.3397222  cineclub: 338.4711174  direzione: 349.5947100

Venerdì 24 giugno - apertura

SUN BEAT PEOPLE  : selezione musicale a cura di Popularia

Ingresso libero

Sabato 25 giugno

SABRINA MOREA DJ SET – FESTA DI INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE

Ingresso libero

Sabato 2 luglio

A3 WORLD MUSIC BAND - Viaggio tra tradizione e innovazione

Il gruppo "A3 WorldMusicBand", che prende il nome dalla famosa autostrada del sud (la Salerno – Reggio Calabria), intende percorrere un viaggio nel mar Mediterraneo da sempre portatore di nuove culture che si mescolano alle antiche tradizioni del Sud Italia. Tutto ciò viene svolto con uno sguardo all’innovazione, presentando brani di composizione originale di stampo folk, folk-rock, ”world” e accostando alle sonorità magiche della chitarra battente, della fisarmonica e del tamburello, altre più moderne come quella del basso elettrico, del cajon (strumento classico della tradizione Sudamericana) e della batteria. Il gruppo vanta decine di esibizioni nei teatri e nelle piazze della penisola e numerose partecipazioni ad importanti festival internazionali. A Maggio 2008 ha pubblicato il cd “Trasudando”, ed è attesa l’uscita del nuovo cd "Duende"  composto da 10 brani originali di stampo Mediterraneo e Folk (dalla samba alla musica d'autore ed alla musica dell'est), che sarà prodotto dalla nota etichetta CNI. La formazione comprende Fabio Bagnato (chitarra battente, chitarra classica, lira calabrese, voce), Walter Bagnato (fisarmonica, pianoforte, synt, cori), Livio Minafra (fisarmonica), Pasquale Lamparelli (tamburello, cori), Domenico Mininni (cajon, darabouka, congas), Nico Cipriani (basso elettrico), Giacomo de Nicolo (batteria, effettistica) e Rossella di Terlizzi (danza). Inizio concerto ore 22.30 con biglietto di 3 euro.

Sabato 9 luglio

CUNSERVA MARA – concertone di pizzica

Cunserva Mara nasce dall'amore di un gruppo di ragazzi per la musica e per la propria terra natia: il Salento, anima di cultura e tradizioni ricche di fascino… I Cunserva Mara  si dedicano alla musica tradizionale, depurandola dalle contaminazioni che negli ultimi anni l'hanno vista coinvolta fino a recuperare i più originari tratti caratteristici della musica popolare salentina: la pizzica. Il mito della tarantola, icona della pizzica e della salentinità stessa, viene ripreso nel manifesto dei Cunserva Mara mentre viene trattenuto in un barattolo, a indicare la conservazione della cultura più antica. E che barattolo potrebbe mai essere se non una “cunserva mara”?...peperoncini rossi che pizzicano la lingua e la taranta che pizzica il cuore, il calore dei primi che si riflette nella frenesia dei passi della seconda. La formazione comprende Mariangela Ingrosso (prima voce), Giuliana Paciolla (chitarra e voce), Julia Puretti (vilino e voce), Gianluca Dell’Anna (fisarmonica e organetto), Simone Longo (flauto e armonica), Fabrizio Bianco (tamburello e voce). Inizio concerto ore 22.30 con biglietto di 3 euro.

Sabato 16 luglio

NITE CITY  -  dance e pop music anni 70 e 80

I “NiteCity” si presentano al pubblico con un vasto repertorio che pesca a mani piene dalla migliore dance e pop music degli anni 70 e 80, da autori internazionali ed anche dalla musica latina. Il progetto nasce da Ciki Forchetti, storico Dj e cantante salentino, che ha riportato dal vivo quello che succedeva durante una sua seguitissima trasmissione radiofonica che si chiamava appunto Nite City (“Nite” al posto di “Night”, come si dice nello slang U.S.A.). Tantissimi gli artisti e le formazioni di riferimento: Al Jarreau, Barry White, Sade, Burt Bacharach, Chaka Kahn, Earth Wind & Fire, John Legend, Manhattan Transfer, Marvin Gaye, Quincy Jones, James Taylor, Armando Manzanero, Tito Puente, Michael Franks… Uno spettacolo di grande suggestione e divertimento, con un’efficace formula, frutto di influenze ben miscelate tra loro. I “NiteCity” non inventano nulla di nuovo, ma mettono in mostra una sana attitudine all'essenziale, riuscendo a mantenersi su toni sempre ricercati e raffinati. La formazione comprende Ciki Forchetti (voce e chitarra), Fabrizio Leccisi (voce e tastiere), Antonio Valzano (percussioni), Marco Tuma (fiati e cori), Alessio Borgia (batteria), Raffaele Liguori(pianoforte), Vivian (animazione danzante). Inizio concerto ore 22.30 con biglietto di 3 euro.

Sabato 23 luglio

VEGA 80 – d a n c e   a n n i   o t t a n t a

Originale, poetico e coinvolgente: il tour 2011 dei Vega 80 prevede uno spettacolo ancora più estremo e trascinante (in scaletta 73 hit degli anni 80), con cambi d’abito, scenografie, video, luci e un audio da far tremare la pista! Quando passa più di un decennio e ci si volta a guardare indietro, un velo di nostalgia torna a scaldarci il cuore. Sospinti dall’aria dei subwoofer e dal “mood” del Doctor Beat, infrangono la quarta parete i Vega 80, la BAND che fa rivivere le hit dei i 6 anni più belli di quel decennio. Così si presentano i VEGA 80, un tributo musicale alla dance degli anni ottanta, riproposta in chiave elettro-live da: Guido Vincenti (batteria), Ylenia Protino (basso e voce), Piero Locorotondo (chitarra e voce), Stefania Morciano (voce),  Nanni Surace (show control) . Due ore di intenso live in continua crescita di “battiti per minuto”, attraverso le hits più famose di quel periodo, video commentate da uno storyboard delle clip di artisti quali Madonna, Michael Jackson, Blondie e tanti altri. Inizio concerto ore 22.30 con biglietto di 3 euro.

Domenica 24 luglio

Cineclub: In the Mood for Love (2000 – di Wong Kar-wai) - Ingresso libero

Hong Kong, 1962. I coniugi Chow e i coniugi Chan si trasferiscono lo stesso giorno in due appartamenti contigui. Sono il signor Chow e la signora Chan a rientrare più di frequente a casa ed è così che nel giro di breve tempo scoprono che i rispettivi consorti sono amanti. La volontà di comprendere le ragioni del tradimento subito li porterà a frequentarsi sempre più spesso e a condividere le sensazioni provate.
In the Mood for Love è come una prigione; una romantica, sensuale, impalpabile e atemporale prigione. In cui i gesti si ripetono incessantemente e gli orologi non indicano nulla di significativo sul trascorrere del tempo (a quello ci pensano i dettagli, come il cibo o i vestiti, che aiutano a comprendere il cambio di stagione), ma si limitano al loro ruolo di custodi immoti dello status quo. Amore e Tempo, ancora una volta, come in Days of Being Wild e come sarà in 2046, film-gemello di In the Mood for Love, così uguale e così differente. Chow Mo-wan e Su Li-zhen (nome che Wong Kar-wai assegna tanto a Maggie Cheung in Days of Being Wild che a Gong Li in 2046) sono archetipi delle occasioni mancate e dell'amore inespresso, messo in cattività dalle barriere delle convenzioni sociali: loro stessi dal principio non si rendono conto di quel che provano, ossessionati dall'emulazione dei rispettivi fedifraghi consorti (genialmente lasciati da Wong fuoricampo come pretesti, corpi estranei alla narrazione). Tale è il terrore di vivere un amore in prestito, figlio della vendetta, che il signor Chow e la signora Chan finiscono per non viverne uno intenso e reale, lasciandolo scorrere tra i rivoli dei traslochi e degli anni che passano, mentre nuove mode soppiantano le precedenti e la storia porta De Gaulle in visita in Cambogia. Fatto che di per sé non rappresenta che una mera appendice della ragione reale che conduce Chow alla Cambogia nel '66, unica possibilità di guardare con il sufficiente distacco spaziale e temporale ai segni lasciati da ciò che (non) è stato. Ma il focus di Wong Kar-wai – non solo in termini quantitativi all'interno della narrazione – è sulla Hong Kong dei primi '60, crocevia per gente di Shanghai in fuga dal comunismo di Mao e per la musica latino-americana che riempie i ristoranti sulle note di Nat King Cole. La ricostruzione è maniacale e amorevole - con la Cheung ideale incarnazione dell'eleganza dei cheongsam di quegli anni – con una cura per il dettaglio che rimanda a Bresson e una capacità di catturare quel che vive tra gli spazi vuoti che richiama Antonioni. Ma raccontando l'amore, il suo sviluppo e la sua eterna illusione come solo Wong Kar-wai sa fare.

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